Per prima cosa allorché
decidiate di affrontare la lettura delle carte vi occorre un
mazzo che vi attragga, che vi piaccia, purché almeno
agli inizi sia fedele al simbolismo classico più facile
e accessibile e che possa divenire soltanto vostro. Perché
questo avvenga, non dovrete far altro che tenerlo spesso fra
le mani per impregnarlo delle vostre vibrazioni e quindi esporlo
ai raggi della Luna crescente, l'astro della veggenza, per alcune
notti. Anche per voi è arrivato il momento di studiare
i significati delle carte, di farli vostri, ma prima ancora
di consultare il testo che li riassume e li codifica, dovrete
imparare ad ascoltare i messaggi dei vostri arcani nel silenzio
della meditazione, uno per uno. Qualunque sia la via che preferirete
seguire, la visualizzazione, la meditazione, la concatenazione
simbolica di idee e ricordi, l'essenziale è ricordare
di annotare sempre su un quaderno ciò che viene in mente:
le proprie associazioni mentali, le proprie esperienze, così
da crearsi mano a mano il proprio manuale personale, costruito
sul proprio linguaggio simbolico, sulla propria particolare
sensibilità.
Ma oltre alla creazione di un bagaglio simbolico individuale,
si può chiedere e ottenere dai tarocchi anche qualcosa
di infinitamente prezioso, una linea di condotta da seguire
in qualsiasi situazione, una risposta valida per qualsiasi stimolo
esterno che ciascuno troverà sintetizzata nell'immagine
del proprio arcano personale. Esistono due vie per determinarlo:
una più intuitiva, basata sull'incontro spontaneo, sulla
simpatia, sull'intuizione folgorante, come accadeva durante
i riti iniziatici dei pellirosse in ricerca del proprio totem;
l'altra più tecnica, matematica, fondata sulla somma
delle cifre che compongono la data di nascita o che corrispondono
al valore numerico del nome. Un individuo nato il 31 marzo (3)
1964, per esempio, avrà come arcano personale l'Eremita,
perché 3 + 1 + 3 + 1 + 9 + 6 + 4 dà come risultato
27, che ulteriormente sommato per ridurlo a un numero inferiore
a 22, tanti quanti sono gli arcani maggiori, dà 9, il
numero che corrisponde appunto all'Eremita. In questo caso,
la via da seguire sarà quella indicata dal vecchio saggio,
che procede a passi lenti con la massima prudenza lungo la via
del sapere. Se poi a questo arcano vogliamo aggiungerne un secondo,
dedotto riducendo in cifre anche il nome, ponendo che ci si
chiami, per esempio, Paolo Bianchi, sommiamo le cifre corrispondenti
alle varie lettere secondo le indicazioni della tabella: 7(P)
+ l(A) + 6(0) + 3(L) + 6 (O) + 2 (B) + 9(1)+ 1(A)+5(N)+3(C)+8(H)+9(I)
= 60
A=l |
J=1 |
S=1 |
B=2 |
K=2 |
T=2 |
C=3 |
L=3 |
U=3 |
D=4 |
M=4 |
V=4 |
E=5 |
N=5 |
W=5 |
F=6 |
O=6 |
X=6 |
G=7 |
P=7 |
Y=7 |
H=8 |
Q=8 |
Z=8 |
I=9 |
R=9 |
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Poiché addizionando di nuovo 6 + O si
ottiene 6, si avrà come arcano personale il sesto della
serie, vale a dire l'Innamorato, che orienta sempre verso l'arte
e l'amore attraverso scelte precise e ben meditate. Chi invece
come arcano personale avrà la Forza, dovrà attenersi
a una condotta coraggiosa ma intelligente, chi ha la Torre dovrà
guardarsi dall'ambizione, chi la luna dovrà temere la
tentazione della menzogna e fare invece leva sulla dote dell'intuizione.
Non bisognerà mai dimenticare che i tarocchi, essendo
sostanzialmente simboli, numeri, energie, sintesi del cammino
sapienziale di tutti gli uomini, richiedono di essere trattati
con grande rispetto e mai per giocare, per stupire o per insistere
nel vano tentativo di veder mutare un responso poco gradito.
Né tanto meno come una stampella, una droga senza la
quale si è incapaci di vivere e di scegliere. Perché
se è vero che la divinazione ci può aiutare a
sintonizzarci meglio con l'universo e a comprendere quei segnali,
quelle misteriose indicazioni che magari prima passavano inosservati,
è assolutamente doveroso imparare a continuare da soli.
I tarocchi ci mostrano la via, ci indirizzano, ci incoraggiano
a crescere e a conoscere ma non possono farlo per noi. Questa
fatica difficile ma emozionante, spetterà sempre soltanto
a noi.
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